Parquet

Posa in opera di pavimenti in parquet a Roma

Il parquet tradizionale è un materiale naturale, essendo legno al 100%. Prodotto in formati differenti e con variazioni cromatiche e di venatura che rendono gli elementi unici ed irripetibili. Il parquet è un materiale naturale e vivo ed i mutamenti cromatici ne aumentano il fascino con il passare del tempo. Il suo cambiamento di colore è dovuto al naturale processo di ossidazione attraverso la luce. Tutte queste caratteristiche lo rendono adatto a qualsiasi ambiente abitativo e di lavoro, con una naturale sensazione di comfort.
Il parquet, è una pavimentazione composta da legno massiccio di spessore che può variare da mm 10 a mm 22 o dall'assemblaggio di singoli elementi di legno con spessore minimo di mm 2,5 (secondo le normative europee) ad un supporto che può essere in multistrato di betulla o altro prima della posa
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Parquet prefinito

Sono sul mercato i cosiddetti parquet prefinito o pavimenti multistrato prefiniti composti da uno strato superiore in legno nobile, il cui spessore può variare, a seconda del prodotto, da 6 mm a meno di 1 mm (detti comunemente 'impiallacciati'): comunemente lo spessore si aggira sui 3/5 mm. Al di sotto dei 2,5 mm di spessore si ricordi che non è da definire parquet. 
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    Quando lo strato di legno nobile è incollato su un supporto in legno dolce si parla di due strati, che può essere in multistrato (cioè più strati da circa uno o più mm di spessore ciascuno) o lamellare (cioè un solo strato spesso più millimetri). I multistrati in betulla europea rappresentano generalmente il top della stabilità (non si creano fessure, incurvamenti o imbarcature tra le tavole, in condizioni di umidità ideale del sottofondo e dell'ambiente).

    I lamellari eventualmente possono essere controbilanciati incollando una lamina della stessa essenza, sulla controfaccia inferiore (in modo da avere un "sandwich" simmetrico) che sarà quella che andrà poi effettivamente posata in appoggio diretto (in questo caso si parla di posa flottante) sul massetto (prefinito a tre strati).


    Legni nobili, in base alla provenienza, comunemente usati sono: rovere, olivo, noce, faggio (Europa), iroko, teak, merbau, afrormosia, doussié, wengé, Cabreuva, Panga Panga e Padouk (Africa), Ipè spp., Cumarù, Jatobà (Brasile), Teak spp. (Asia).


    Esiste anche il cosiddetto pavimento in laminato formato dall'accoppiamento del tradizionale laminato a un supporto di 12 mm realizzato in pvc, o lastra molecola sintetica similare.

    In quanto pre-finiti in laboratorio (e non in opera) si prestano a finiture particolari quali colorazioni tramite pigmenti, decapature (cioè colorazioni a pigmenti in contrasto tra la fibra e la base del legno), spazzolatura della fibra (la quale conferisce effetto ruvido; è il contrario della levigatura), microbisellatura dei lati della tavola (spigoli smussati e non vivi), piallature a mano, spigoli spaccati sui vari lati della tavola, piano sega (la superficie della tavola presenta seghetteture trasversali rispetto all'andamento della venatura), termotrattamenti (lasciato essiccare per x tempo a x temperatura il legno nobile cambia tono di colore scurendo in tutto lo spessore), decorazioni ad acqua, ed altre.


    Il trattamento finale superficiale può essere ad olio o vernice. La finitura ad olio (quelli vegetali hanno residui tossici quasi nulli) richiede una manutenzione costante e non è idrorepellente nel primo periodo di vita (un anno circa con manutenzione corretta) quindi è soggetto ad aloni ma conferisce l'aspetto più naturale.


    Le vernici sono di più facile manutenzione e in commercio se ne trovano di "naturale UV o effetto cera" con meno gloss di lucentezza rispetto alle vernici satinate (semi lucide).


    Posa in opera

    Il parquet può essere posato a terra incollato (con colle viniliche o bi-componenti), o galleggiante, o inchiodato o avvitato (nella tipologia "listoni" o anche prefiniti di spessore circa mm 22) su tavolato o pannelli lignei di multistrato sottostanti, oppure su sottofondo in cui siano stati precedentemente annegate delle liste di legno, con sezione a coda di rondine (trapezoidale) dette magatelli, dove si va effettivamente a conficcare il chiodo o avvitare la vite che fissa la tavola. La posa inchiodata o avvitata, vista la particolare preparazione del sottofondo, la buona manualità richiesta, la necessità di tavole spesse almeno 22 mm, e gli effetti secondari non più facilmente accettati (possibilità di avere tavole che si muovono leggermente scricchiolando) sta rapidamente diventando desueta. Listoni da 22 mm, che fino agli anni 1980/1990 venivano inchiodati, ora vengono essiccati con metodi particolari (sottovuoto) dal produttore, conferendogli maggiore stabilità, e incollati con collanti appositi.

    Comportamento

    Il parquet una volta esposto alla luce e all'aria, a pavimento finito, inizia un processo di ossidazione che lo porta a cambiare colore (tipicamente ma non esclusivamente, scurendosi) e rendere più omogenee le sue venature (tipico comportamento del Teak Asia). Questo processo varia per velocità ed intensità in riguardo alla specie legnosa (normalmente i legni esotici ossidano di più), alla quantità di luce a cui viene esposto, e alla finitura applicata (diversi tipi di vernici possono dare sia risalto al colore e all'ossidazione che limitarlo molto), e sebbene visibile in modo evidente nei primi mesi di vita del pavimento, può proseguire via via più lentamente anche per svariati anni.


    Il parquet è un materiale sempre 'vivo' e quindi risente degli sbalzi di umidità estate/inverno tipici delle abitazioni moderne: in condizioni di scarsa umidità le tavolette si restringono leggermente portando a fessurazioni della pavimentazione, che poi lentamente si richiudono al ritorno in condizioni di umidità normale. Condizioni di umidità eccessiva (condensa, perdite d'acqua o infiltrazioni anche leggere ma continuative, cattiva manutenzione) portano le tavolette ad impregnarsi ed allargarsi, fino ad arrivare a spingere e sollevarsi dal sottofondo, strappandolo, o, per essenze particolarmente nervose (quali tipicamente legni sudamericani) in casi eccezionali addirittura a danneggiare i tavolati del locale. È quindi generalmente sconsigliato l'uso di liquidi per il suo lavaggio, o comunque se si fa si deve fare in modo molto accurato.


    La maggior parte dei problemi di stabilità sono stati comunque risolti dal parquet multistrato che risente molto debolmente delle variazioni termoigrometriche dell'ambiente in cui è inserito.


Parquet tradizionale

Il parquet tradizionale o parquet in legno massello
Un parquet in legno massello è una tipologia di pavimento in legno costituita da un unico blocco di legno nobile grezzo montato su supporti di legno non nobile, nelle essenze più disparate, tra cui la betulla, abete, pioppo, frassino e pino.
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    Gli spessori dei tavolati si aggirano intorno ai 22 mm, mentre la lunghezza dei singoli listoni varia dai 22 cm ai 2 ml.


    Il vantaggio offerto da questo tipo di pavimento in legno è che dà una maggiore sensazione di autenticità del materiale, sono ovviamente pavimenti più pregiati, che visivamente riscaldano di più l'ambiente. Grazie al maggiore spessore e alla maggiore compattazione, questo tipo di pavimento in legno è anche più durevole e robusto.


    Tra gli svantaggi abbiamo, invece, l'instabilità, perché, trattandosi di veri e propri pezzi di legno non trattati, essi sono maggiormente soggetti a dilatazione e deformazione per effetto delle escursioni termiche e dell'umidità.


    Altro svantaggio non trascurabile è rappresentato dai tempi di posa più lunghi, in quanto questo tipo di parquet deve innanzitutto riposare qualche giorno per potersi assestare e poi viene rifinito in loco, fatto che garantisce un maggiore isolamento e una maggiore omogeneità alla fine, ma che rende anche più lunga l'installazione. L'unico vantaggio in questo procedimento è che si ha la possibilità di scegliersi la finitura.


Si adatta a qualsiasi sottofondo opportunamente preparato per la posa in opera. Può essere incollato su sottofondi di cemento o su preesistenti pavimenti in marmo o in ceramica.

Il montaggio del parquet tradizionale richiede l'incollaggio dei listoncini al sottofondo e successivamente si procede alla levigatura ed alla verniciatura. Ci sono differenti procedimenti di verniciatura come anche di prodotti; collanti e vernici sintetici o a base d'acqua; verniciature diverse che ne conferiscono un aspetto differente come nel caso dell'effetto "spazzolato".
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